domenica 10 agosto 2014

SUL LIMBARA LE VECCHIE SENSAZIONI, E A FEDERICO FARE SOLO 50 METRI NON PIACE

 Quando ti chiami Francesco Canu e fai dei propositi, è normale che questi poi vadano a farsi fottere allegramente. E così alla prima gara da tesserato vera e propria della mia nuova veste da atleta mi fa gettare alle ortiche la promessa di non gareggiare come prima, ma solo per divertirmi e senza troppe pretese. E quando sento lo sparo sono proprio dietro il tizio che poi vincerà la gara. Sul Limbara le cose si fanno toste, il saliscendi ti fa mancare l'ossigeno, e la polvere inaridisce perfino le tonsille. Arrivo 5° a un tiro di schioppo dal 3° e dal 4°, troppo assetato e senza forze per fare il solito tiro mancino della volata finale che spesso mi ha permesso di mettere il piede avanti negli ultimi 100 metri. 25' 24" su 6 km e mezzo circa di sterrato e salite suicide, 20 secondi in più rispetto a quando ero in forma, e considerando lo stato attuale sono comunque soddisfatto.
 Per Federico, che non la smette di correre come un ossesso, fanno una mini gara di 50 metri. Quando finisce quasi piange, lui vorrebbe correre ancora, magari fare 500 metri come a Fertilia, e infatti appena finisco di correre, mezzo morto più di là che di qua, ecco che mi prende per mano e mi dice "babbo, andiamo a correre la gara?". Poco male, faccio un po' di defaticamento. Se non fosse che sono talmente stanco che stento a reggere pure il suo passo. Per fortuna sul Limbara si respira, mentre sul livello del mare stanno cuocendo a fuoco lento con 40° all'ombra, ci tratteniamo per il pranzo facendo uno strappo alla regola "niente birra", che quando hai sete e sei stanco sembra miele.
Anziché farci impazzire, stavolta Federico ha tutto lo spazio che vuole per scatenarsi nel boschetto di Vallicciola, sciogliamo le briglie quindi e lo vediamo gironzolare dappertutto attaccando bottone con qualunque bambino gli capiti a tiro. Lo troviamo poi accampato con tre suoi coetanei mentre fanno un bell'impasto di fango e acqua discutendo come filosofi.

E domenica, la terrificante Mare-Montagna dalla spiaggia della "Speranza" (sperando di arrivare vivi) e arrivo a Villanova Monteleone dopo 18 km nella canicola estiva che farebbero piangere Rocky. Per Federico niente gara, speriamo la mia dolce metà si inventi qualcosa per farlo stare buono.

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