lunedì 13 aprile 2015

NO, NON SONO MORTO

 Effettivamente l'ultimo post, datato settembre 2014, poteva lasciare qualche dubbio macabro in chi vi si fosse imbattuto. "Sta riposando", avranno pensato. E sì, stavo riposando, mio malgrado, perché i miei acciacchi da ultranovantenne a dispetto del mio cervello sedicenne non hanno proprio voglia di sparire, e cercano anche compagnia portando altri amici, tra cui un dolore terribile al ginocchio che mi ha tenuto fermo fino a Febbraio per aver fatto circa 30 km di percorso trail con Filippo Salaris senza la benché minima preparazione fisica, visto che stavo ricominciando ad allenarmi da meno di una settimana dopo l'ennesimo infortunio. Perché vedete, io penso sempre di non esagerare, quando vado a correre, mi dico "ma sì, devo solo divertirmi, basta con questa ossessione del risultato", salvo poi mettermi in testa di fare una breve uscita e ritrovarmi in Nepal con la via del ritorno a casa tutta da fare e le gambe che mi maledicono in lingue andate perdute nella notte dei tempi.

Mia moglie non c'è mai quando vinco.
Questa, è la nuova costante, che si aggiunge all'atavica maledizione del terzo posto.
La manifestazione è piuttosto affollata, e mi fa anche molto piacere notare un nutrito gruppo di partecipanti alla non competitiva e fitwalking, per cui l'organizzazione decide di fare le partenze separate, date le strette vie in cui si dipana il percorso. La gara è allestita all'interno della manifestazione locale Prendas de Ittiri, per cui c'è anche l'occasione di fare un giro tra le produzioni e realtà locali, molto interessante.

"Adesso prendo quel bicchiere, sto morendo di sete". Almeno, questa era l'intenzione ottimistica...
Mia moglie e quel pazzoide di mio figlio pensano bene di rimanere a letto dopo la gita in quel di Dorgali del giorno prima, per cui il mio ritorno alle gare, finalmente con la casacca della mia squadra, lo devo affrontare da solo, dopo circa un mese e mezzo di allenamenti che mi hanno un pochino tormentato. Volevo esserci a tutti i costi, poiché la gara è organizzata dalla mia squadra nel paese di Ittiri, e voglio assolutamente provare a ben figurare. Il percorso si descrive in maniera semplice: sali, e poi scendi. E poi sali di nuovo. E così via. Molto molto duro, ve l'assicuro, e in certi momenti mi stava scoppiando la milza, quasi avrei voluto girarmi per chiedere al mio avversario di non tormentarmi con la sua presenza asfissiante che non mi permetteva di rilassarmi. Nonostante tutto, però, è andata bene. Ho forzato il ritmo dall'inizio alla fine, chiudendo in testa tutti e cinque i giri, con l'incessante pressione di quello che arriverà secondo dopo di me, vecchia conoscenza molto forte negli anni d'oro del CCRS Sorso, anche lui come me ricomincia da zero tornando a indossare casacca e scarpe da corsa. Mi è preso un po' il panico quando nell'ultimo giro, dove avevo previsto di prendere almeno un bicchiere d'acqua al ristoro, il suddetto mi cade dalla mano. Per fortuna, sfruttando la mia predilezione per le salite, sento i passi del mio avversario che si allontanano dandomi fiducia; mi giro un'unica volta prima dell'ultima salita che porta al traguardo, per vedere chi è che mi tallona fin dai primi metri, e lo riconosco, non avendolo notato alla partenza. Lo stacco di appena 4 secondi, la prima volta nelle mie pochissime vittorie (4 con questa, sì, riesco a contarle XD) che si risolve tutto nell'ultimo tratto, il che, stanchezza a parte, rende la vittoria più bella.

Mi concedo un bicchiere di birra, il primo mi sa da qualche anno a questa parte, e via con il post gara splendido organizzato dagli amici della squadra. Come premio, una bella scultura in vetro che rappresenta la Sardegna, consegnata dall'assessore allo sport di Ittiri, città che a differenza di un paese che conosco, di circa 1000 abitanti, considera l'Atletica uno sport da da tenere presente, oltre al calcio.